mercoledì 28 maggio 2014

Sesto giorno

                                            - DIARIO DI FRANCIS TH. CHESTERTON -

..., 28 Maggio 17..

Oggi ci siamo rimessi in cammino di buonora. Sono tutto indolenzito. 

Dovrò far presto ad abituarmi ai continui spostamenti e soprattutto ai continui sobbalzi.
Che tutto rientri nella logica dei "ventisette modi" di cui mi parlò il buon Reverendo? I ventisette viaggi, i miei quasi ventisette anni, le ventisette madamigelle, i ventisette castelli e le ventisette voglie...
Henry non era certo di buon umore ma mi ha ricordato i castelli della nostra regione e così l'ho tirato un poco sù di morale chiedendogli di elencarmeli in modo e maniera che potessimo iniziare un vago conteggio. Calmo, come è suo solito, ha iniziato: Beaumys, Newbury, Hampsted Norris, West Woodhay, Yattendon, Donnington. Ecco, infine i sei castelli che fin da bambini abbiamo avuto modo di visitare. Ne resterebbero quindi ventuno.
Nei giorni a venire sarà buona cosa se comincerò col conteggiare tutto quasi a sfogliare una margherita.
Mi chiedo infatti se il viaggio sarà composto da ventisette tratte di carrozza...ma che sto farneticando!
Abbiamo lasciato l'abitato di Farnborough verso le otto del mattino a buon trotto incontrando davvero poche anime visto che tutti erano già impegnati nelle loro mansioni. Perlopiù, i buoni abitanti del luogo, sono agricoltori che alla terra debbono tutto irrigandola, e di molto, del loro sudore.
Anche dalle nostre parti le cose non sono tanto differenti: papà venera il Signor Weston tanto da avere una copia del suo "A discourse of husbandrie used in Brabant and Flanders" in biblioteca. Anzi, ricorda così spesso di quando da bambino vide, per la prima volta, utilizzare l'aratro in metallo tirato dai cavalli che tutti ci guardiamo ridendo fino a farlo arrabbiare.

All'ora di pranzo abbiamo sostato a Farnham, fatto riposare e dissetare i cavalli e fatto controllare ad un fabbro l'anello del morso di uno dei due che si stava staccando dalla fettuccia in cuoio. Non sono riuscito ad attaccar discorso che il tizio era burbero e scontroso e per nulla al mondo avrebbe proferito verbo. Mi chiedo quanto valga giustificare dei comportamenti tanto rozzi ma finisco col pensare che questo esemplare d'essere umano risponda e soddisfi solo i bisogni che la sua natura gli impone.



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