sabato 18 febbraio 2012

Annegato in una botte di vino di Malvasia...


Oggi, cinquecentotrentaquattro anni fa, la morte di Giorgio Plantageneto, I° Duca di Clarence


estratto dal "RICCARDO III" di William Shakespeare


ATTO I, SCENA IV

Londra. La Torre

...
CLARENCE Se amate mio fratello, non odiate me. Io sono suo fratello e l'amo con tutto il cuore. Se siete stati prezzolati, tornate indietro, così che abbiate soldo maggiore, e vi manderò da mio fratello di Gloucester, il quale, se mi risparmierete, vi pagherà assai meglio di quanto non vi pagherebbe Edoardo se gli portaste la notizia della mia morte.
SECONDO SICARIO T'inganni. Tuo fratello di Gloucester ti odia.
CLARENCE Oh, no, mi vuol bene. Egli, anzi, mi ha molto caro: andate a trovarlo da parte mia.
TUTT'E DUE I SICARI Sì, sì. Ci andremo.
CLARENCE E ditegli che quando il nostro augusto padre di York levò il braccio vittorioso a benedire i suoi tre figli e ci raccomandò, dal profondo dell'anima, di amarci l'un l'altro, era ben lontano dall'immaginare che il nostro reciproco affetto sarebbe venuto meno. Dite a Gloucester tutto questo, e vedrete c'egli piangerà.
PRIMO SICARIO Sì, piangerà macine da mulino, come ha insegnato a piangere a noi.
CLERENCE Non lo calunniate: egli ha l'animo gentile.
PRIMO SICARIO Già, proprio come la neve alla stagione del raccolto. Andiamo, vi sbagliate di grosso: è stato proprio lui che ci ha mandati qui per finirvi.
CLARENCE Non può essere: s'è messo a piangere a causa della mia fortuna avversa, m'ha tenuto stretto nelle sue braccia, ed ha giurato tra i singhiozzi che avrebbe fatto ogni cosa pur di liberarmi.
PRIMO SICARIO Ebbene, è proprio quello che vien facendo, dal momento che vi libera dal servaggio di questa terra e vi rimette alla felicità celeste.
SECONDO SICARIO Fate pace con Dio, perché dovete morire, mio signore.
CLARENCE E come può albergare nell'animo vostro il pio consiglio d'indurmi a far pace con Dio, quando le vostre anime son così cieche da mettersi entrambe in guerra con Dio a causa del delitto che vi proponete di commettere su di me? Ricordatevi, signori miei, che chi vi ha istigato a compiere quest'azione vi odierà, poi, proprio a causa di essa.
SECONDO SICARIO E che dovremmo fare?
CLARENCE Dovete lasciarvi intenerire, e salvar così l'anima vostra.
PRIMO SICARIO Lasciarci intenerire? ma è da vigliacchi, e da donne.
CLARENCE E il non lasciarsi intenerire, invece, è da bestie, da barbari, da demoni. Chi di voi, se fosse figlio d'un principe e fosse privo della libertà, com'io lo sono adesso, non si butterebbe in ginocchio a implorar grazia della vita, se si vedesse parar dinanzi due carnefici come voi? O amico, mi sembra di veder nei tuoi sguardi un resto di pietà. Se il tuo occhio non è salso come quello di un adulatore, vieni, inginocchiati presso di me, e supplica il mio favore, così come supplicheresti se ti trovassi nei miei panni. Qual è il pezzente mendico che non avrebbe pietà d'un principe, quand'egli fosse ridotto pezzente e mendico?
SECONDO SICARIO Guardatevi alle spalle, mio signore!
PRIMO SICARIO [Colpendolo di pugnale.] E prendete questa, e questa, e questa: e se non basterà, vi affogheremo nella botte di malvasia che sta lì dentro. [Exit con il cadavere.]
SECONDO SICARIO E' stata un'azione sanguinosa! e sbrigata senza pietà! Ah potessi, come Pilato, lavarmi le mani d'un delitto così infame!
Rientra il PRIMO SICARIO
PRIMO SICARIO Ehilà! che succede, non mi aiuti? per il cielo, il duca saprà quanto sei stato pigro.
SECONDO SICARIO
Preferirei che sapesse ch'io ho risparmiato suo fratello! Prendi tu i soldi e riferiscigli pure quel che ho detto: e cioè ch'io son pentito dell'uccisione del duca.
PRIMO SICARIO Non così io. Va' pure, vigliacco che sei! Beh, io intanto vado a nascondere il cadavere in qualche buco, fino a quando, almeno, il duca non dia ordine di sotterrarlo. E quando avrò preso il denaro, me ne andrò lontano da qui. La cosa si saprà in giro, ed è meglio che io cambi aria.
[Exeunt.]

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